nel buoi delle nostre stanze cinesi. che già mi ero perso nelle caverne dei tuoi occhi. brindiamo con l'aceto alle nostre ferite d'amore e d'altre guerre. delle vite andate a male nei ripostigli fracidi. nei ricordi gracili. che alleviamo rettili tropicali per cambiare le stagioni. tiriamo pugni in aria sanguinanti. accoltellati di parole. mentre scivolavano le nuvole sul bagnato. e ci cadevano addosso. e ci chiudevano gli occhi. e ci passava la fame. mentre andiamo a fare la denucia che i soliti ignoti ci rubano la verginità. e tu per la seconda legge della termodinamica non dovresti neanche esistere. ma mi respiri addosso come miele.
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