venerdì 20 novembre 2009

che prima non lo scrivevi più.

e organizzavi collette alimentare per nutrire le mie paure. che ci reifugiavamo all'ultimo piano per fare l'amore senza amore. mentre il mare s'alzava e non mi hai mai guardato. che le tue sigarette continuavano a gareggiare con i fiumi. le tracce registrate male e i matrimoni boicottati e le cene orientali le puttane nelle grandi capitali europee dei tuoi viaggi interstellari. e il mio cane perde, dicevi. e l'idraulico non lo chiamavi e i lavori persi i forni incendiati le macchine senza futuro. mentrew volevi rialzare i capelli caduti. e scegliamo i libri giusti prima di natale. che poi è tardi per morire. che poi è facile lasciarsi guarire. dopo aver pianto senza piangere. ridere senza ridere. soffrire senza amore. andare in america a cercare il sole. e diamo ai nostri figli i nomi dei paesi comunisti. che volevamo congelare cuori i inverno. mentre vivevamo di scoperte. collezionisti di giovani musicisti indipendenti. cacciatori di testi surreali. cacciando spazio alle nostre ali. conservandole sotto kilometri di rabbia. quando mi raccontavi storie di spiaggie setacciate. mentre correvamo sulle corde delle tue chitarre. addormentiamo i barboni con le storie delle nostre vite interiori.

intermezzo patetico.

seguiamo le nuvole ringonfie di speranze e pioggia a catinella. le tue teorie come analgesico per la mia anima malata. quando qualcosa finisce dove è inizata? e bruciavano i contorni dei nostri lividi indelebili. con gli scheletri nella doccia. provare a cantare in inglese.