e arcobaleni a punta che disegnano vulcani spenti.
fare girotondi aperti su isole dai confini incerti.
e nascondere le tue inversioni di marcia sotto il tappeto dei miei rimpianti contro producenti.
mentre contavo i bottoni sulle giacche dei circensi arroccati fuori centri sociali inesistenti.
e pagami gli alimenti
tu che hai preferito la stabilità al mio cuore cocopro.
amori precari già licenziati.
senza casa ne causa.
stiamo ancora pagando il mutuo per la banalità.