lunedì 5 agosto 2013

quando il mare ti scrive le parole.

tu fermo ad aspettare di parlare. Con le stelle che ti cadono in testa. i pugni si stringono in tasca. La notte ti accoglie come niente nel vento di ponente. e continuo a tremare tra le tue braccia. e piango sotto ogni carezza. ed ogni alba è una notte diversa. che che cosa siamo di unico noi due. come sotterrarsi nella sabbia senza arrendersi. mentre scivoli sulle acque e l'unica cosa che penso e quanto freddo hai. lasciami senza te a sognarti con quei modi buoni e discorsi ignari. che mi chiedevi a cosa pensassero le suore. e io volevo solo scopare. e non c'è niente di più freddo di una estate che finisce e un amore che avvizzisce. Ma dammi un la che il canto riprende. come un lungo letargo di suoni senza vita. chissà se il tuo cuore batte ancora. come una montagna d'inverno lasciata li a riempirsi di neve. come un sole sceso a liberarla da qual candido peso. chissà se Lucy la tocchi ancora. e niente c'è di più chiaro ormai. che una ricaduta. una arresa alla tragedia della vita. e tacere come un assolo di piano giunto alla fine. e un fuoco li fermo a farci sudare. Ero un supereroe che raccontava storie.

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