le penne gel. i cerotti come ponti levatoi sulle armate nemiche delle nostre parole taciute. file rdinate di ulivi con i rami che tendono verso il basso. che basta il buio e diventano streghe. che basta la nebbia e diventano mostri. che sembra quasi che io sappia scrivere ma la penna è ancora nella tua mano. che nel ritorno di ogni viaggio chiedevi "i cinesi esistono davvero?". che ci tagliavamo con frammenti di ricordi di sogni fatti da svegli. e non c'è più musica nelle parole. che tutto tace ma senza pace. e mi immergo nella pece per farlo meglio questo saggio. che cerchiamo la vetta della montagna sui fondali inquinati. e proviamo a guardare lontano ma ci blocchiamo sempre allo stesso orizzonte.
Nessun commento:
Posta un commento