sabato 19 settembre 2009

"in fondo cosa c'è di strano se il mio amore è diventato [...] solo un cambio di stagione (in fondo...)"

intrecciando le mani, i piedi, i sogni, i destini. camminare per mano di fronte un passato melmoso. rendere fertili i terreni per non farci graffiare. scoppiare a ridere per gonfiarci ancora di progetti lontani. con i sogni nei cassetti e le mutande in tasca. scoprire i versi degli animali e farli nostri. per dire tutto quello che è possibile. per dirlo in ogni modo. prima di cominciare a parlare. che non c'è un termine per Sisifo. e non puoi fare tardi con la fine. l'utilità di morire senza dover ricordare. il limite del mondo in un singhiozzo. e funerali civili per le croci e le storie infinite di fantascientifici amici pelosi. e gli uomini dalle ombre più precise si perdono negli universi dei fumetti. e i gradini che ricordano quel pudico sfiorarsi come venti che si intersecano come piani ontologici sfalsati. e i sussurri le prime parole le mattine e fai finta di dormire che ti accarezzo meglio e fai finta di svegliarti che non serve esser sempre perfetti. piccoli inciampi da trasformare in danze tribali. e doversi sentir dire che niente ci potrà toccare per potersi addormentare. producendo cose sacre. inauguriamo il nostro sacrificio con gli operai specializzati. per assumere tutti. e piangere sui contributi versati. è quel che accade - " ma tu puoi startene tranquilla amore mio. Che sei una stronza no, non me lo scordo. "

2 commenti:

ceraunavolta ha detto...

si intersecano ancora.

ceraunavolta ha detto...

si intersecano ancora.