Parole scadute, sfiorite, sfiatate. Fuggite.
Parole che fanno l’amore tra le righe. Che si rincorrono tra i roghi. E nel fuoco tu ci anneghi. I tuoi occhi nella notte come proiettili d’argento. Tu come il sole che ustiona. E non toccarmi che tutto brucia. E non guardarmi che tutto sconfina. e non lasciarmi che tutto si incrina. Che averti accanto è un’illusione ottica. Che se anche lo so niente appare diverso. e fumiamo ancora fuori le porte dell’ospedale. Accompagnati dal solo canto delle sirene. Mentre tutto dentro tace. Mentre avvolgi nel velluto la tua croce. Mentre la cicala frinisce senza pace. Che non abbiamo più discorsi seri. Che siamo solo noi e sembra essere in tre. Angeli malati terminali che non hanno più cieli in cui volare. Incatenati dalla gravità. Malati di inefficienza. Che non c’è recesso per le tue promesse. Le nostre vacanze come corone di spine. Senza rose da ammirare. Senza petali da strappare. Senza denaro, né amore, né cielo. solo cuori da rianimare. e anime da rincuorare.
160614
10 anni fa
Nessun commento:
Posta un commento