sento la tua voce ripararmi dal freddo e tu sei chiusa in bagno. sono sotto una pioggia di sassi e nulla fa più male di te. le mattonelle scollate del bagno non tengono conto delle nostre giostre. gli sms che ti chiedono come stai. e le domande che vorrebbero rivelare tutto. e gli sms che chiedono dove sei. e le tue risposte che non arrivano. e io che vorrei avere un angolo antiatomico per le tue esplosioni ormonali. ed intanto a gattoni su un parquet immaginario cerco le parole che mi hai tolto. le insegne dei negozi non si spengono anche se dentro non c'è più nessuno. mi cadi addosso e non ho il mio cappuccio d'amianto. c'è quel documentario che ti piaceva un botto. tu che nella tua macchina di cartapesta canti canzoni degli anni 80 simulando un inglese perfetto. seduta al tavolino c'è quel tipo di straniera col suo cocktail di metà mattina. signorina buonasera. maledetto il giorno che ti ho incotrato. io ti amerò sempre. non fare lo scemo. un giorno staremo insieme fino alla fine. in fondo io ti amo. tu giri intorno al tuo sguardo e non ti cogli con quell'espressione impotente. aspetti che si svegli a primavera. Sara è morta. riponi le tue vene nel cassetto e ti addentri senza sangue nei meandri dei suoi sogni. sei il suo sogno e non stai dormendo con lei. è solo uno scaldaletto vivente. ti rifugi in un treno. sbucci un mandarino. l'odore si fa strada lungo i bordi. e anche per oggi sarà l'alba.
Nessun commento:
Posta un commento