lunedì 31 marzo 2008

che all'amore son venute le rughe d'espressione.

I nostri davanzali senza piante. Yann Tiersen. Dove andrai a dormire? no. Io no. Non soffiarci anche tu sopra. Lascia perdere la cascata, il lago, le montagne innevate, i camaleonti, l’Africa, i budini, le tuniche. Perché agonizzare? E tuo padre mastica con le gengive. e dentro il cerchio tutto era interessante. E non c’è paragone. E a me Yann Tiersen fa ancora impazzire. E infine non lo trovo per nulla edificante vederti a due passi senza volerti. Se parli e non riesco a sentirti. Se vivi e non riesco a gestirti. Siamo caduti alle prove generali. E fanculo le prime. Fanculo i sipari, le scene, i riflettori. Coreografi, tecnici e registi. Te che ti trucchi, te che reciti, te che ti spogli. Te che sei il comico di sempre. Che fa ridere il mondo. E dietro le quinte l’eterno ritorno. È il divertimento che ci manca. E muoviti, che la torta si taglia. E senza luce non hai tempo.

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