lunedì 31 marzo 2008

E gli alberi che Loris credeva morti. Che poi erano solo spogli.

Eppure l’aloe cresce lenta nel suo spiazzo. I vasetti di conserve unti già nel tappo.
Le tue ventotto poesie d’amore e d’altre guerre
Le allergie al polline
Le marche di orologi senza prezzo. Che poi un lavoro non lo trovi mai
Neanche se cerchi, neanche se preghi
E cominci a camminare solo su mattonelle bianche
E cominci ad evitare le linee dei marciapiedi
E poni domande ad un bottone
E te che il lago di Como non l’hai mai visto però te l’hanno raccontato bene
E non è neanche facile pensare di essere vivi
Quando si è solo giovani e stronzi
E non fingere di essere il mio Zimbawe
Che l’ho fatta io la tua guerra dei trent’anni.

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